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Erba, prove generali del "Buon pastore"

Erba - All’oratorio di Crevenna, sotto la direzione del regista Angelo Garofoli, procedono a cadenza settimanale gli incontri del folto cast della sacra rappresentazione ideata per celebrare i 50 anni di sacerdozio di don Ettore Dubini, vicario di Santa Maria Maddalena.

Sarà una Pasqua particolare, per i componenti del folto cast de "Io sono il Buon Pastore", la sacra rappresentazione che la compagnia teatrale formatasi nel borgo di Crevenna d’Erba porterà in scena al Teatro Excelsior di Erba mercoledì 5 e giovedì 6 giugno.

Partecipando alle liturgie del Triduo, infatti, non potranno non pensare almeno un momento che tra poche settimane toccherà proprio a loro dare vita alle vicende celebrate in quei riti. E lo faranno per un motivo preciso: festeggiare i 50 anni di sacerdozio di don Ettore Dubini, vicario della parrocchia di Santa Maria Maddalena a Crevenna, ordinato presbitero nel Duomo di Milano l’8 giugno 1974.

È un “popolo” variegato, quello de "Io sono il Buon Pastore". Uomini e donne. Giovani e meno giovani. Genitori e figli. Nonni e neo-papà e mamme. Studenti e lavoratori. Professionisti e impiegati. Casalinghe e pensionati. Crevennesi e provenienti da altre località. Reduci da precedenti esperienze teatrali e neofiti del palcoscenico.

Li accomuna un grande impegno, che li ha riuniti alle prove settimanali presso l’oratorio di Crevenna dallo scorso mese di settembre. Fino a febbraio hanno lavorato a piccoli gruppi, formati secondo i “quadri” tematici della rappresentazione. Da un paio di settimane, invece, sono iniziate le prove collettive, che si protrarranno fino alla messa in scena.

Il tutto sotto la guida di Angelo Garofoli, autore del testo e regista di questa originale rielaborazione della vita di Gesù, in tre parti («L’Annuncio - La Passione - La Chiesa»), composta attingendo ai Vangeli e ai testi del profeta Isaia, con alcuni richiami al copione de La Passione di Cristo andata in scena al Teatro Licinium a più riprese tra gli anni Venti e il 2000.

Quale responsabile dell’allestimento, Garofoli alterna saggiamente carota e bastone a seconda delle circostanze, per guidare tutti gli interpreti (alcuni impiegati anche in più ruoli) a “entrare” nello spirito del rispettivo personaggio e nel clima complessivo della rappresentazione.

Parallelamente alla gestione artistica, si stanno progressivamente mettendo a punto gli altri aspetti dell’allestimento: da quelli scenici (scenografie, costumi, luci e musiche) a quelli organizzativi (permessi e patrocini), da quelli comunicativi (locandina e libretto di sala) a quelli amministrativi (prevendite e sponsor).
Insomma, il lavoro non manca e l’attesa cresce...

27 marzo 2024